Il futuro

Il futuro mi spaventa, mi terrorizza pensare che ogni scelta che ora compio potrà modificare indelebilmente ciò che mi accadrà domani, tra un anno o ancora più avanti.  Se devo essere sincero non è sempre stato così, da piccolo era tutto più facile, a tre anni infatti avevo le idee già chiarissime: avrei fatto il cuoco!

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Non c’erano dubbi nemmeno sulla mia manualità, che vi posso assicurare sia pessima; ero sicuro che sarei partito in piccolo aprendo un bar-ristorante con un area cani dietro per poi diventare un colosso dell’industria culinaria e fare concorrenza a Mc Donald. (ovviamente sarei rimasto umile ed occasionalmente avrei fatto ritorno nelle cucine dei miei ristoranti per rimettermi in gioco con nuove ed entusiasmanti ricette).

Ora a sedici anni mi rendo conto che non sono ancora riuscito ad azzeccare il tempo di cottura delle penne rigate Barilla una volta e che molto probabilmente non sarà quindi il mio campo lavorativo, ma più un hobby da coltivare.

La verità è che il futuro mi spaventa perché gli altri sono troppo bravi o troppo volenterosi, vedo ragazzi di 17 anni che segnano in champions con la maglia del Bayern, acrobati di 12 che arrivano in finale di Italia’s got talent e piccoli asiatici di otto che fanno i fattoriali a mente. Allora cosa posso fare io, che a quasi diciassette ho già abbandonato quattro sport, tre strumenti, un infinità di progetti ed hobby e ho materie come MOTORIA insufficienti?

Sì sono svogliato, sì forse anche a tratti viziato, sì ho mille possibilità e non ho la più pallida idea di come sfruttarle e sì, assolutamente sì, odio fare fatica; ma perché? Sarà forse perché sono un adolescente svogliato e sotto ormoni della noia, o potrebbe essere che io debba ancora trovare “la mia vocazione”?

Queste sono le domande che mi portano ad avere paura del futuro, perché in tutti gli scenari che mi passano per la testa io non vinco mai, non mi trovo mai a dover scegliere se comprare la casa alle Hawaii o la lambo gialla con i led sotto la pancia.

Mettiamo per esempio che io debba ancora trovare la suddetta vocazione, mi spaventa quindi la possibilità di non trovarla mai, e anche supponendo che io la possa scoprire, mi spaventa di non essere abbastanza bravo da riuscire a trarne un futuro. Se il caso fosse invece il primo e quindi tutte queste paranoie fossero solo colpa della mia svogliatezza dovrei quindi alzarmi e lavorare su qualcosa che non mi piace per non sentirmi mai totalmente appagato?

La verità è che un altra volta sto iniziando qualcosa che mi piace, sto scrivendo e questo mi fa sentire libero per qualche minuto, ma non so per quanto durerà. Non so se mi stuferò domani o se mi arriverà una mail di WordPress dove mi chiedono cortesemente di smetterla perché si sentono in imbarazzo con articoli così mediocri.